Ancora non ho realizzato cosa stia realmente succedendo, ma sicuramente il tempo trascorso dalle ultime gare stagionali mi ha permesso di fare qualche riflessione sulla mia scelta: non un doloroso addio, ma una grande opportunità per reinventare me stessa.
L’estate è passata in fretta, se ne è andata e ha portato via con sé le lunghe giornate. A settembre ha lasciato i cieli limpidi e il bordo netto e luminoso delle montagne al tramonto, come solo l’autunno sa regalare. A me restano i ricordi di questa estate così particolare, trascorsa per sei settimane quasi di seguito via da casa e in cinque luoghi differenti, spaziando dalla Scandinavia al profondo sud dell’Italia.
Tre amici, un’antica strada ricoperta di fiori azzurri il cui nome invita a non dimenticare, un corso d’acqua dalle proprietà particolari conosciute fin dall’antichità, secoli di storia sotto i piedi. In questo modo, un giorno d’estate di qualche anno fa, è iniziato un percorso di conoscenza e scoperta della storia e della cultura dei miei luoghi d’origine. Un percorso originale, che passa attraverso un’amicizia sincera. Un percorso che parte dal basso, dalle radici.
C’è un hashtag che va forte il giovedì, il quale ci fa tirare fuori vecchie foto, vecchi ricordi e…un po’ di nostalgia. Questa settimana colgo l’occasione per aprire il mio baule dei ricordi e raccontare un’esperienza legata alla mia infanzia, la cui eco raggiunge la persona che sono tutt’ora.