Un anno di ALPSTATION LAVAREDO : l’importanza delle radici e la valorizzazione della cultura

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Tre amici, un’antica strada ricoperta di fiori azzurri il cui nome invita a non dimenticare, un corso d’acqua dalle proprietà particolari conosciute fin dall’antichità, secoli di storia sotto i piedi. In questo modo, un giorno d’estate di qualche anno fa, è iniziato un percorso di conoscenza e scoperta della storia e della cultura dei miei luoghi d’origine. Un percorso originale, che passa attraverso un’amicizia sincera. Un percorso che parte dal basso, dalle radici.

Il tratto di valle che collega Gogna alla vicina Auronzo non aveva niente di speciale per me: non era altro che un tratto di strada di collegamento. E Gogna poco più che un’area industriale. Non immaginavo certo che nelle vicinanze di quella strada, sulla quale sfrecciavo con la mia auto, potesse esserci tanta storia. Non lo immaginavo fino al giorno in cui Giuseppe ha guidato Maury e me lungo strade battute in tempi antichi, sentieri, boschi che conservano tesori del passato, luoghi in cui la bellezza della natura si è ripresa i suoi spazi e a noi non resta che immaginare. Da Auronzo fino ai resti degli stabilimenti idroterapici di Gogna, Giuseppe ci ha condotto lungo i sentieri e attraverso il tempo, facendoci vivere questo viaggio con passione e ironia. Questa è stata la prima di una serie di “passeggiate culturali” nei luoghi in cui siamo nati e cresciuti, durante le quali la preparazione culturale e l’entusiasmo di Giuseppe trasparivano da ogni sua parola, da ogni suo racconto.virginiademartin-gogna-alpstationlavaredo-radici

Per me Giuseppe è questo: un miscuglio vulcanico di passione, trasparenza e forti valori. I suoi progetti e le sue iniziative non possono essere altrimenti. Alpstation Lavaredo rispecchia l’amore di Beppe per la sua terra, la sua passione per la cultura e il suo entusiasmo travolgente nel trasmettere tutto questo. La storia non è qualcosa per vecchi: continua ad avere valore nel tempo, si tratta solo di riscoprirla, conoscerla, valorizzarla.

Credo che la cultura, le tradizioni, la storia vicina e lontana del luogo in cui siamo nati, o al quale sentiamo di appartenere, rappresentino le nostre radici.
Le radici ci dicono chi siamo, sono il punto fermo nella nostra crescita, nel nostro percorso. Nel corso degli anni ci allontaniamo, cambiamo, evolviamo, ognuno alle prese con la propria ricerca, ognuno sulla propria strada. Ma il luogo da cui proveniamo inevitabilmente disegna qualcosa sulla nostra pelle, entra dentro le nostre molecole, ci scorre nelle vene, condiziona le nostre scelte ai bivi della vita. E a volte è un sussurro che ci chiama.
Mi piace imparare dalla natura: guardiamo gli alberi. Non potrebbero ergersi tanto in alto e allungarsi verso il cielo se non avessero possenti radici che affondano nel terreno. La consapevolezza di poggiare su qualcosa di così saldo, la conoscenza del proprio passato si traducono nella fermezza della direzione da prendere, nella sicurezza del passo successivo. Il passato dona senso al presente. Sapere chi siamo e da dove proveniamo rende più vero e denso di significato ciò che creiamo e ciò che trasmettiamo al mondo.

Penso che in questo momento della storia sia molto importante riscoprire e valorizzare le nostre radici. Il vuoto di significato e l’assenza di valori della società odierna forse potrebbero essere colmati dalla conoscenza delle nostre origini. Tutti veniamo a contatto ogni giorno con l’uso dell’immagine e ne conosciamo l’importanza. L’immagine rappresenta un’identità, valori e significati che la rendono riconoscibile. Il problema di questa immagine è che molto spesso viene creata senza che vi sia un solido background di esperienze reali e storia alle spalle. Succede che ciò che si vuole trasmettere manchi di senso e significato, che quest’immagine risulti effimera. A lungo andare è apprezzato ciò che viene creato dalla spinta di una forte motivazione, ciò che ha solide basi, ciò che è vero e trasparente. Credo che premi valorizzare ciò che fa così tanto parte della nostra genetica da non rendercene conto, perché ciò che trasmetteremo sarà spontaneo e appassionato.

Abbiamo tesori preziosi sotto i nostri occhi, sotto i nostri piedi e non ce ne rendiamo conto. Ogni giorno. Sono nel luogo in cui siamo soliti passeggiare, lungo il percorso per andare al lavoro, si trovano dove non avremmo mai immaginato. Soprattutto sono dentro di noi.

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photo credit: Andrea Schiavina-Christoph Cirillo per JunGlam.com
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