Verso nuovi orizzonti

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Vale anni di fatiche, quella sensazione.

Hai presente quando riesci ad esprimerti al massimo delle tue potenzialità, anzi oltre, con il minimo sforzo? Ecco, quella sensazione. O meglio, la fatica c’è, ma sei così assorbito da ciò che stai svolgendo da non rendertene conto e le energie ti sembrano inesauribili. È quel momento di completa sintonia tra mente e corpo, di fluidità, di inconsapevole controllo, di disarmante facilità dei movimenti. Ma non solo, è semplice anche fare le scelte più appropriate e prendere le decisioni in tempo record. È una sensazione eccezionale e quasi sempre anche la performance lo è.

Quella sensazione non è solo bella, ti sta anche dicendo che sei sulla strada giusta. La tua strada. Ti sta dicendo che ogni singola goccia di sudore è servita a qualcosa, ogni errore, piccolo o grande, non è stato vano. Un senso così potente di sicurezza e fiducia è raro nella vita.

Sono certa che ogni atleta, di qualsiasi sport, che abbia raggiunto un certo livello prestativo, sappia esattamente di cosa parlo. Leggendo queste parole, sono certa, richiamerà alla mente la propria personale esperienza. Ma non solo, è un qualcosa che sperimenta chiunque sia veramente appassionato e coinvolto nella propria attività e abbia voglia di mettersi alla prova.

Il giorno dopo l’ultima gara della stagione, che è stata la mia ultima da atleta professionista, ho ripensato a quegli eccezionali momenti e, a fatica, ho trattenuto le lacrime. Perché quella sensazione, così com’era, non tornerà più. Quell’attimo è stato il mio personale, intimo, privato addio alla vita che ho deciso di lasciarmi alle spalle.

Ho deciso di lasciarmela alle spalle perché non mi appassionava più a sufficienza e perché mi mancava quel pizzico di spensieratezza e incoscienza per pensare un po’ più in grande, tentare un po’ di più, ottenere, a volte, qualcosa in più.

Ma, soprattutto, ho deciso di lasciarmela alle spalle perché ho la necessità di impiegare le mie risorse in qualcosa che torni ad appassionarmi, perché voglio imparare qualcosa di nuovo, perché voglio mettermi alla prova, perché ho bisogno di una nuova sfida.

Le opportunità non hanno tardato ad arrivare. Con l’inizio della nuova stagione di preparazione, ho avuto la possibilità di coadiuvare l’allenatore del centro sportivo (un grazie di cuore a Tullio e al CS Carabinieri!) ed è stata per me un’esperienza eccezionale, nonché una scoperta, in quanto non immaginavo potesse essere così interessante. In più, partecipare al primo stage della neonata collaborazione tra Gruppi Sportivi (programma di raduni di allenamento congiunti tra tutti gli atleti di sci di fondo dei centri sportivi militari) mi ha dato un’ulteriore opportunità di conoscenza, scambio e condivisione di competenze.

Ma la sfida vera e propria prenderà il via a breve…con un volo verso il Nord: infatti sono stata accettata per un master in Norvegia e prevedo di trascorrere i prossimi due anni a Trondheim. Nonostante al momento “me la stia facendo sotto”, sono altrettanto entusiasta all’idea di imbarcarmi in questa nuova avventura, nonché di imparare a padroneggiare qualcosa di nuovo che mi appassioni: dall’inglese “master something”, appunto.

Sì, penso di essere pronta per camminare verso nuovi orizzonti…in tutti i sensi.

 

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