un fine stagione insolito

stremate al termine del Ski Tour Canada

Ma lo sapevate che il vero sciroppo d’acero non proviene dal Canada, ma dal Vermont?!? Ecco, la mia avventura dall’altra parte dell’Oceano, the Pond come dicono loro, è stata un po’ così…le credenze, i progetti, le illusioni sono stati sovvertiti per regalarmi scorci sorprendenti. E un fine stagione insolito.


Sono partita per fare un gran tour, e la condizione giusta me la sono dovuta sudare un bel po’.
Mi sono regalata una settimana per conoscere due belle città canadesi e ho finito per festeggiare il Capodanno iraniano.
La mia intenzione era gareggiare con le ragazze americane, mentre chi mi ha accudita durante l’influenza è stato il mio nuovo amico australiano.
Mi avevano messa in guardia verso la strafottenza dell’americano medio, mentre sono stata ospitata da persone di una generosità e apertura disarmanti.
Ero andata per scoprire cosa di così diverso e vincente avesse questa squadra d’oltreoceano e mi sono trovata così intimamente vicina ai loro sentimenti da potermici immedesimare.
La vita è strana. Un amico mi ha detto: la vita è un gioco. Se giochi con lei, lei gioca con te. Ma se ti fermi per tenere sotto controllo le cose…ecco, lei continua a giocare. Con il tuo disappunto. Per questo devi essere come l’acqua: svuota la mente, sii senza forma, continua a giocare.

Ma andiamo con ordine. Dopo un febbraio dalle performance incerte, avevo ricaricato le batterie ed ero pronta a divertirmi nello Ski Tour Canada. Ma qualcosa dapprincipio non ha funzionato. Gatineau non mi ha dato il benvenuto: ok, la sprint non è la mia specialità, ma un po’ meglio di così so fare. Il giorno successivo a Montreal ero pronta a recuperare tempo e posizioni nella mia gara, la 10 in classico. Ma il percorso e una caduta non solo non mi hanno aiutata, mi hanno dato un bello schiaffo. Giorno di riposo e abbiamo ripreso a Quebec City con una sprint e una pursuit, ma anche qui non sono stata convincente. Oltre a spostamenti frenetici e prestazioni sottotono, l’est del Canada ci ha comunque regalato scenari mozzafiato. Le venue erano incredibili: a stretto contatto con il centro delle città, con condizioni di innevamento perfette, ed un pubblico come poche volte in Coppa del Mondo. Nei giorni di riposo e durante le corsette pomeridiane abbiamo avuto l’opportunità di visitare brevemente alcune tra le maggiori città canadesi, quali Ottawa, Montreal e la pittoresca Quebec.
Le cose sono cambiate quando ci siamo spostati a ovest: Canmore! Ho bellissimi ricordi legati alla mia prima visita a Canmore e, non appena arrivata, ho percepito la familiarità con questo luogo. Le mie sensazioni mi hanno dato ragione: la sprint a ridosso della qualifica, nello skiathlon ho ricominciato a divertirmi centrando la top 20, solida prova nella 10 skate e nell’ultimo inseguimento, in classico, ho giocato sul filo del rasoio. Ho rischiato fin dall’inizio, con una partenza decisa sulle code della Kowalczyk; ero veramente molto stanca e ho dovuto poi aggiustare il tiro, cercando di sfruttare al massimo degli sci incredibilmente veloci. Stremata al traguardo, il coraggio e la bravura dei nostri skimen sono stati ripagati con l’ottavo tempo di giornata, una delle mie migliori prestazioni!

La stagione di Coppa del Mondo è conclusa! È tempo di festa finale…e tempo di staccare la spina. Mentre il resto del team è in volo verso l’Italia, io solco i cieli in direzione opposta, verso Vancouver. Mi sono concessa un break, approfittando della permanenza in Nord America, per visitare questa bellissima città, e poi Toronto e le incredibili cascate del Niagara. Insomma, ancora qualche sbirciatina nel Canada…e anche nell’Iran, ma questa è un’altra storia(e la racconterò più avanti).

A distanza di una settimana da turista, riprendo gli sci per il motivo che mi ha trattenuta da questa parte dell’Oceano: gareggiare nelle finali del US Super Tour, tradotto i campionati nazionali degli Stati Uniti. Il Vermont è una piccola regione rurale nel nord est degli States e il Craftsbury Outdoor Center è un bel centro di sci di fondo tra colline, foreste, nel quale puoi incontrare persone genuine e appassionate. Quest’anno la neve scarseggia, ma l’organizzazione si prodiga in un lavoro titanico, assicurando un tracciato perfettamente preparato per tutte le competizioni. Tracciato che purtroppo non ho potuto vivere al meglio, in quanto appena dopo la prima gara mi sono ammalata, portandomene gli strascichi per tutta la settimana. Ringrazio il mio nuovo aussi friend, PK, con il quale ho condiviso l’abitazione, per avermi assistita durante l’influenza e avermi introdotta in questo nuovo contesto! Tra un pomeriggio a letto e una ricaduta, sono riuscita comunque a mettere un paio di volte il pettorale e a vivermi l’atmosfera di fine stagione in versione americana. Atmosfera molto seria e combattiva in gara, ma allo stesso tempo rilassata e amichevole. Non ho parole per descrivere quanto mi abbia dato questa esperienza…quanto abbia aperto la mia visuale, quanto mi abbia fatto capire che i confini sono molto più labili di quello che crediamo e quanto esista un mondo di possibilità per chi abbia la voglia e la passione di mettersi in gioco.

Un’altra stagione è giunta al termine…questo è incredibile. Mi guardo indietro e vedo quattro mesi intensi e concitati. Quattro mesi di grandi emozioni, gioie e dubbi e ripartenze. Mi guardo indietro e penso di poter sorridere di fronte alla mia stagione: non ho raggiunto tutti gli obiettivi che mi ero prefissata, non sempre le cose sono andate per il verso giusto, ma ho fatto un bel passo avanti. In termini di risultati questa è stata la mia miglior stagione finora, entrando nella top 30 della classifica overall di Coppa del Mondo. Consapevole che non sia niente di eclatante, questo mi da la fiducia e l’entusiasmo per lavorare sodo in vista della prossima. Un grazie speciale va a tutto il team: skimen, allenatori, fisio e atleti…è stato bello condividere con voi questo inverno! Aprile sta per Spring Break e poi non vedrò l’ora di ripartire, con nuovi obiettivi e traguardi da attraversare a braccia alzate!

 

 

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