Le rovine sono un dono

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Gli ultimi due weekend di gare sono stati per me un po’ uno scivolone: prima la Coppa del Mondo a Nove Mesto, poi i Campionati Italiani in casa, non hanno certo messo in campo le mie migliori performance. Le motivazioni possono essere molteplici e diverse, ma il risultato non cambia: non mi sono espressa ai livelli che avevo mostrato nel periodo precedente.

E sai che c’è?!? Che va bene comunque.

Perché in ogni caso è stato un buon allenamento, ho faticato e ce l’ho messa tutta, mi sono confrontata e ho avuto delle indicazioni sul mio stato. Perché, nonostante non fossi soddisfatta della mia performance, a Nove Mesto abbiamo ottenuto un bel sesto posto in staffetta.
E in particolare perché bisogna accettare anche le difficoltà: esistono e fanno parte del percorso. In fondo è una questione di attitudine, è il modo in cui guardiamo alle cose che determina le stesse: queste gare andate storte non sono fini a se stesse, bensì diventano il segnale che è il momento di cambiare qualcosa, di mutare atteggiamento, o che forse la trasformazione è già in atto.

Le rovine sono un dono.
La distruzione è la via per la trasformazione.
Julia Roberts in Mangia, Prega, Ama

Parlo così perché sono passati un paio di giorni: cogliere gli insegnamenti non sempre è semplice, soprattutto nell’immediato dopogara. Continuo e continuerò ad incazzarmi dopo la linea del traguardo, mi scenderanno ancora lacrime di delusione e sono certa che mi sentirò frustrata dopo una brutta gara. Ma sono altrettanto sicura che queste delusioni diventeranno il motivo per lavorare ancora più sodo, per trovare ancora più grinta e determinazione. Queste rovine saranno lo spazio lasciato libero per reinventarmi, per intraprendere qualcosa di nuovo, per percorrere strade sconosciute e rinnovare la passione per la vita che conduco. Non siamo perfetti. E siamo in un continuo viaggio di crescita e apprendimento: sbagliare e imparare dai nostri errori è la vita.

Ho l’impressione che molto spesso il meglio è lì che ci attende proprio al di là della fatica più grande, un passo al di fuori della nostra zona di comfort, appena oltre le nostre paure. L’unica cosa di cui abbiamo bisogno è un po’ di coraggio. Se abbiamo il fegato di affrontare le cose che ci spaventano, quelle che ci mettono duramente alla prova, se abbiamo il coraggio di considerare le difficoltà come un passo del percorso, se abbiamo il coraggio di lasciare quello che non siamo più e accogliere i cambiamenti, allora l’impossibile accadrà nella nostra vita.

 

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