Esplorando la fatica

photo credit: Sportful

L’avvio di stagione è alle porte, il momento di indossare il pettorale si avvicina velocemente. Questo è il periodo dell’anno in cui si finalizza la preparazione: molti allenamenti di sintesi e alta intensità. È il periodo dell’anno in cui si torna a fare seriamente i conti con i muscoli che bruciano, i polmoni che sembrano scoppiare e quel sapore amaro in bocca che sa di fatica. È il momento di andare a scavare nel profondo dentro di noi, a sondare fin dove possiamo osare…ed anche un po’ oltre.

Per caso mi è capitato tra le mani questo pezzo scritto per il blog Passion&Power ed ho pensato descrivesse perfettamente queste sensazioni. Eccolo.

 

Vertiginose pendenze dell’anima

Se pensiamo allo sci di fondo, cosa rievoca alla mente?! Paesaggi innevati, cristalli di neve luccicanti, binari senza fine, silenzio e tranquillità: questa è la visione romantica che più o meno tutti ne hanno. Ed è così, il rapporto con la natura e la pace è molto stretto.

Però…però, rispetto ad altri sport, può risultare un po’ noioso: niente velocità adrenalinica, no a pendenze vertiginose o acrobazie da togliere il fiato. Insomma, può sembrare uno sport da terza età.

Non è proprio così. E’ solo che la sfida è nascosta, celata sotto il velo romantico della lentezza. La sfida è nascosta nel profondo dentro di noi e si manifesta quando il nostro cuore inizia a battere sempre più forte che sembra scoppiare, il respiro si fa più corto e i muscoli si tendono fino a bruciare.

E se a livello fisico spinge prepotentemente verso l’esterno, al contrario, ma con la stessa forza, è qualcosa che entra dentro noi stessi, dentro la nostra mente e le nostre emozioni. La fatica va a stanare le nostre paure più profonde, ha a che fare con le parti oscure della nostra mente. Apre porte di stanze buie, e porta a galla le nostre bruttezze. E, ognuno di noi lo sa, non è facile aprire certe porte, perché non si conosce cosa può esserci dietro. O forse lo sappiamo fin troppo bene ed è quel genere di cose difficili da affrontare. Guardare dentro certe parti di noi stessi può essere più vertiginoso che affrontare certe pendenze. Sì, la fatica nel nostro sport è brutale. Ed è un braccio di ferro continuo, che si trasforma in una sfida con se stessi, in cui a volte si è vincitori, a volte sconfitti.

A volte riusciamo a domarla e allora è un’alleata che ci permette di andare al di là dei nostri limiti. Molte volte fa male. Ma quando si riesce a vincerla, anche solo per un attimo, le paure svaniscono e tutto sembra più candido e puro…come neve che brilla al sole.

 

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