Posts Tagged ‘sci nordico’

easy living

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Durante questi ultimi mesi il cielo è stato spesso grigio e minaccioso…ma io sto vivendo un’estate serena e luminosa.

Poche volte in questi anni di attività professionistica è stato per me così semplice allenarmi. Sto affrontando la preparazione con la mente libera e allo stesso tempo interesse e determinazione. Di certo i cambiamenti per quanto riguarda lo staff stanno avendo i loro effetti : infatti, ho fiducia totale in tutti i nostri tecnici, nel programma e verso tutti i componenti della squadra.

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…di inizi e di cambiamenti

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Chiedo scusa per la carenza di aggiornamenti di questo periodo, ma è stato così denso di impegni, avvenimenti e novità che scrivere mi è risultato impossibile, sia per una questione di tempo, sia perché non avevo la tranquillità mentale per farlo. L’unica cosa che mi sia riuscita è stata…viverlo totalmente!

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buon natale

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Visto l’inizio di stagione disastroso e il periodo difficile dal punto di vista agonistico che sto passando, sarebbe stato il caso di scrivere una bella lettera a Babbo Natale, chiedendogli un sacco pieno di energia e qualche bella prestazione…

…invece quello che sento è semplicemente dire GRAZIE. Perché, nonostante qualche difficoltà, ogni mattina apro gli occhi e ho voglia di vivere, ho la possibilità di fare un lavoro che mi piace, ho la mia famiglia e delle bellissime persone accanto. Grazie perché le difficoltà rendono più forti e i dubbi fanno diventare migliori. Grazie perché ho la possibilità e il coraggio di vivere il mio percorso, alla scoperta di me stessa, sfuggendo ai percorsi battuti e alle etichette.

Grazie perché ciò che conta è il viaggio, non la meta…e durante il mio, dal finestrino si gode di un panorama fantastico.

Buon Natale

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Respirare

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A volte succede che il nostro fisico si riveli molto più sensibile ed intelligente della nostra mente e finisca per urlare e imprecare attraverso i suoi particolari mezzi fino a farsi ascoltare. Già da un po’ mi stava lanciando segnali di avviso quali stanchezza, affaticamento, malesseri vari…ma io imperterrita seguivo la mia mente e non prestavo ascolto…fino a quando, nel bel mezzo del raduno di allenamento a Ramsau, mi sono ammalata e mi sono dovuta fermare.

Per fortuna.

Questo stop forzato è stata una benedizione. Mi ha dato l’opportunità di rallentare il passo, riflettere su ciò che stavo facendo e in che direzione stavo andando, capire gli errori che stavo commettendo ed imparare da questi. Così, grazie all’aiuto di alcune persone vicine, ho compreso che i segnali del mio fisico erano solo una conseguenza di un malessere psicologico, una situazione di stress che si rifletteva a più livelli.

E questo stop mi ha fatto sentire sollevata. Finalmente silenzio e calma, finalmente non dover rincorrere qualcosa, ma semplicemente vivere l’attimo. E poi un senso di liberazione nel mostrare qualcosa che sentivo era già in atto da tempo ma non volevo accettare. Liberazione nel non dover fare sempre la parte di quella forte, ma invece nel poter e voler mostrare le mie debolezze, la mia fragilità e i miei dubbi…consapevole di quanto questo atteggiamento di critica e severità verso me stessa sia un punto di forza, poichè mi sprona a migliorarmi sempre, ma allo stesso tempo vada controllato e arginato…con una bella risata!

Così mi sono lasciata del tempo, permettendo a me stessa più libertà, chiedendo aiuto alle persone vicine e lasciandomi aiutare, non giudicandomi e concedendomi il lusso di non confrontarmi per un po’. Ed ora riparto con nuova motivazione e determinazione, vedendo i miei obiettivi più nitidi di fronte a me e più chiara la strada per raggiungerli, con la consapevolezza di quanto sia importante commettere errori, perchè ci permettono di crescere..di quanto sia importante mostrare le nostre insicurezze, perchè ci rendono umani e soprattutto di quanto sia importante concederci la libertà di essere noi stessi. Molto probabilmente sarò sempre un po’ dura e “talebana” nei miei confronti, ma da questa esperienza ho imparato che le cose non sono sempre così serie…a volte basta sorridere per far uscire il sole.;)

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un frammento di avventura

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Da poco più di una settimana ho ripreso ad allenarmi in vista della nuova, importante stagione che mi aspetta. Ho iniziato la preparazione piena di energie e voglia di mettermi alla prova, un po’ perché sarà un anno olimpico e questa bellissima sfida mi riempie di entusiasmo, un po’ perché ho vissuto un’esperienza di viaggio alternativa ed emozionante.

Eh sì, perché dopo la fine della stagione agonistica ho preparato lo zaino e sono salita su un volo con destinazione Messico. Da lì tre settimane di avventura attraverso le bellezze di Yucatan e Chiapas. Non intendo qui raccontare il mio viaggio, ma soltanto condividerne un frammento, in quanto è stata un’esperienza che mi ha dato moltissimo a livello umano ed esistenziale. Durante il viaggio ho conosciuto una persona fantastica che, mentre stavamo seduti su una cascata, ha condiviso con me una storia legata ad un suo viaggio, insegnandomi a fare lo stesso e raccontando in terza persona…da qui l’idea di condividere un piccolo aneddoto della mia avventura…

Tulum. Sole caraibico, spiaggia bianchissima, suono delle onde che si infrangono, una musica di cumbia in lontananza, la brezza che reca un po’ di sollievo alla calura. La calura, appunto. V. decide di rinfrescarsi con un bagno nel mare cristallino e poi restare ad aspettare che sole e vento portino via le gocce d’acqua dalla pelle, assaporando la bellezza di quell’attimo ad occhi chiusi. Mentre se ne sta lì sul bagnasciuga compare accanto a lei un uomo e comincia a parlarle, un po’ in italiano, molto in spagnolo. L’uomo si chiama Angel, è messicano, ha dei lunghissimi capelli scuri con le punte chiare, bruciate dal sole e dall’acqua del mare, che porta sciolti sulle spalle e sulla schiena, ha profondi e sinceri occhi marroni. I messicani sono di buona favella e Angel non fa eccezione:comincia a parlare di sé, delle bellezze del Messico, della natura, dei Maya e di Dio. Mentre parlano camminano fino all’abitazione dell’uomo:Angel vive sugli scogli, vicino al mare in una semplice cabana nella quale dorme in amaca con i suoi due cani rannicchiati lì sotto. Si guadagna da vivere portando i turisti a fare snorkeling ed immersioni e arrotonda con i frutti delle sue mani : ciondoli fatti con conchiglie e pietruzze, acchiappasogni di corallo e piume, collane con denti di squalo. –Yo no creo que Dios existe. La naturaleza es Dios y diablo, la naturaleza es todo.-dice, e, davanti ad una statuetta maya comincia a raccontarne la storia. La statuetta è alta meno di un metroe rappresenta un piccolo uomo; veniva costruita dai Maya e gli veniva data la vita, affinché fosse il guardiano della natura. Il guardiano, però, andava nutrito e curato perché tendeva ad essere furbo e dispettoso. -Ci sono molte persone che l’hanno incontrato. Anche turisti che, rientrando la sera, se lo trovano davanti e si spaventano. Io non ho mai visto il guardiano, ma lo posso sentire dalla mia cabana mentre si muove qui intorno durante la notte!- Angel termina con qualche consiglio su cosa visitare durante il viaggio e poi lui e V. si salutano. V.prosegue il viaggio attraverso il Messico, vede moltissimi luoghi, conosce persone tra le più diverse e segue anche i consigli di Angel. Lungo la strada del ritorno V. si ferma a salutare Angel e a comprare qualche acchiappasogni. L’uomo l’accoglie con il consueto calore e discorrono del viaggio, delle meraviglie che porterà nel cuore tornando in Italia. Si salutano e, mentre si dicono Adios! a V. sembra di scorgere un lampo in fondo allo sguardo dell’uomo. Sì, un lampo furbo e dispettoso…

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