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Verso sochi:fidarsi

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Viaggi in varie parti del mondo, tante conoscenze di persone e culture diverse, divertimento. Sì,un occhio esterno può giudicare la vita di un atleta totalmente esaltante. Ma molte volte non è poi così speciale. Qualche giornata è dura,è difficile, altre volte la quotidianità porta alla noia.

Cos’è che rende tutto questo speciale?

Cos’è che ci fa vivere lo stesso ennesimo allenamento come fosse il primo e pertanto un’occasione unica?

Cos’è che ci fa trovare la forza anche quando siamo stanchi e ricoperti di tape su tutti i muscoli?

La PASSIONE. Fare di ciò che si ama il proprio lavoro è un’opportunità unica ed è una cosa fantastica. La passione per ciò che si fa ogni giorno è un motore motivazionale senza fondo.

L’OBIETTIVO. Avere chiaro davanti a sè la meta e la mappa per raggiungerla ci fa superare qualsiasi barriera, qualsiasi ostacolo. E’ come un faro che ci illumina quando fa notte.

Il TEAM. Per quanto quello dell’atleta, come ogni altra vita, sia un viaggio solitario, per me è fondamentale sapere di poter contare su delle persone con le quali poter condividere il percorso e le emozioni che provo percorrendolo.

Per questi motivi questo primo raduno per me significa FIDARSI. Fidarsi dei miei piedi quando faccio presa con gli sci in salita, fidarsi della velocità mentre faccio tecnica di discesa con il nostro nuovo fisio Einar, fidarsi della vita che mi da la grandissima opportunità di provare l’esperienza della vita di atleta e provare me stessa. E ancora fidarsi di questo gruppo: Mary, Debby, Ila e i nostri tecnici, Freddy, Tullio, Einar. Mi fido di queste persone perchè credo in queste persone e credo che qualcosa di bello e grande possa avere inizio qui e possa crescere nel tempo.

Fidarsi come sentirsi a casa, fidarsi come lasciarsi andare, fidarsi come avere la sicurezza per osare di più, fidarsi per fare un passo avanti nel buio, fidarsi come provare qualcosa di nuovo, fidarsi come sfidarsi.

Con questo spirito do il via alla stagione Olimpica nella quale sono già immersa e con questo spirito mi sono allenata ogni giorno durante il primo raduno allo Stelvio, conclusosi qualche giorno fa. Fidarsi. Sfidarsi.

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…e tempo di analisi!

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E’ stata una stagione lunga e ricca di esperienze, che mi ha insegnato moltissimo. La concludo consapevole di aver fatto un salto di qualità a livello di prestazioni, nonostante il periodo per me più difficile della stagione abbia coinciso con il periodo più importante, i Mondiali. E consapevole che gli aspetti sui quali lavorare sodo sono molti, perciò lo saranno di conseguenza i miglioramenti; la strada è lunga!

Innumerevoli sono le cose che mi ha insegnato. Mi ha insegnato che è importante ciò che si fa, ma lo è molto di più COME e PERCHE’, mi ha insegnato che le aspettative uccidono, e allo stesso tempo porsi dei limiti significa mortificare se stessi, perchè non sappiamo dove possiamo arrivare e se ci crediamo arriveremo a sorprenderci di noi stessi. Ho imparato ancora una volta che nei momenti più difficili ci sono le radici per le grandi imprese e che ciò che accade dietro le quinte determina ciò che risplende. Ho imparato quanto sia importante perseverare con pazienza, perché la crescita non avviene ogni giorno, ma da un momento all’altro ci si ritrova ad un livello superiore. Ho imparato che il mondo dello sport a volte non è facile, molto spesso è superficiale, sempre richiede una dedizione totale, sacrifici e rinunce…ma ho capito che ciò che mi trasmette è immenso, perché lo sport è un viaggio, non è altro che un mezzo per scoprire me stessa e la vita…e l’unico modo che ho per viverlo è ascoltando ciò che sono, rispettando la mia libertà, emozionandomi profondamente, non scendendo a compromessi, agendo in accordo con i miei valori, nonostante spesso questo mi porti a scontrarmi contro muri fatti di luoghi comuni, comportamenti obsoleti e mentalità cementate. Per me vale la pena di provare e riprovare, anche solo per veder nascere un filo d’erba tra i mattoni di questi muri.

La cosa più bella che mi porto via da questa stagione è la scoperta di persone con cui costruire una squadra. Insieme alle altre ragazze abbiamo già gettato le basi di quello che sarà un modo diverso di vivere la vita agonistica. Ciò mi da la carica per impegnarmi a fondo nel realizzare questo progetto che spero possa essere utile anche per le atlete del futuro. Credo che, senza quasi rendercene conto, abbiamo dato il via a qualcosa che potrebbe cambiare il modo di vivere la squadra italiana. A questo punto sta a noi continuare su questa strada!

Ringraziare tutti sarebbe impossibile, perché sono così tante le persone a cui devo un grazie, anche solo per una parola al momento giusto, per una battuta, una foto o una birra in compagnia. Prima di tutto un grazie a tutto lo staff: alla direzione agonistica e agli allenatori, sia per ciò che è andato alla perfezione, sia per le incomprensioni e le discussioni; grazie agli ski men, in particolare al mitico Mario “Nino” De Santa, importante per gli sci sotto i piedi…ma spesso anche per la testa! Grazie ai nostri Doc, allo psico Fulvio, al cuoco Walter e ai fisio Vince, Marco e Christian. Un grazie particolare alle mie compagne di avventura, è stato bello condividere successi e delusioni; e grazie anche ai nostri uomini, spesso fonte di ironiche critiche e quindi di crescita! Grazie alla mia famiglia, che c’è sempre, agli amici a casa, che con qualche sms mi hanno fatto sentire la loro vicinanza, a Walter e tutta la sua famiglia, per la presenza anche sul campo. E tra gli amici, un grazie a due persone davvero speciali, Maury e Beppe, proprio perché siete prima amici che tifosi e con voi posso essere semplicemente Virginia! Grazie ad Ale, coach e molto di più, perché ogni seduta è un viaggio unico. Grazie infine ad una persona unica, che percepiva come me il dolore di una sconfitta e gioiva al mio stesso modo per una vittoria…grazie perché incontrare qualcuno con cui non sentire il confine tra uno e l’altra è un’esperienza unica. Nella vita.

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tanta paura tanto coraggio

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La nostra paura più profonda non è di essere inadeguati.

La nostra paura più profonda, è di essere potenti oltre ogni limite.

E’ la nostra luce, non la nostra ombra, a spaventarci di più.

Ci domandiamo: ” Chi sono io per essere brillante, pieno di talento, favoloso? “

In realtà chi sei tu per NON esserlo?

Siamo figli di Dio.

Il nostro giocare in piccolo non serve al mondo.

Non c’è nulla di illuminato nello sminuire se stessi cosicchè gli altri non si sentano insicuri intorno a noi.

Siamo tutti nati per risplendere come fanno i bambini.

Siamo nati per rendere manifesta la gloria di Dio che è dentro di noi.

Non solo in alcuni di noi: è in ognuno di noi.

E quando permettiamo alla nostra luce di risplendere, inconsapevolmente diamo agli altri la possibilità di fare lo stesso.

E quando ci liberiamo dalle nostre paure, la nostra presenza automaticamente libera gli altri.

Marianne Williamson

 

Questa poesia…perché i limiti non esistono, se non quelli che ci poniamo noi stessi, perché ci vuole tanto coraggio per accettare la luce che c’è in noi, ci vuole tanto coraggio per avere la consapevolezza di ciò che siamo e la responsabilità di vivere al meglio la nostra grandezza…e perché il coraggio nasce dalla paura, che nel momento stesso in cui la guardiamo in faccia è già la nostra forza. E perché ciò che accade non è mai fine a se stesso, non è un evento isolato, ma scaturisce da tutta una serie di magiche situazioni, incontri, scelte.

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Fausto De Stefani

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Magnifica serata dedicata alla solidarietà svoltasi il 24 luglio presso l’auditorium Cos.Mo di Pieve di Cadore, incentrata sull’inaugurazione del nuovo ambulatorio a Kirtipur (Nepal) intitolato a Giuliano De Marchi. Protagonista della serata Fausto De Stefani, alpinista, naturalista, fotografo, sesto al mondo ad aver compiuto l’ascesa a tutte le vette sopra gli 8000 m, impegnato in progetti di solidarietà internazionale, quali la costruzione di scuole, ambulatori e sviluppo culturale in Nepal.

Ringrazio Giuseppe Pais Becher per avermi dato la possibilità di conoscere di persona Fausto, uomo di straordinaria forza morale, entusiasmo, autoironia, umorismo e passione…e grazie anche a Mauri per la stupenda compagnia!

http://www.faustodestefani.com/

 

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just for a smile

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Un amico mi ha inviato questa foto da casa, in cui questo fine settimana si sono svolte le finali del circuito provinciale di sci delle categorie dei più piccoli, baby e cuccioli. E tra i premi a estrazione c’erano anche dei pettorali firmati e con dedica miei e di altri atleti della zona, tra cui il campione Pietro Piller.

Poter regalare un sorriso ai più piccoli e trasmettere messaggi e valori con due parole scritte sul pettorale, ma ancor di più con quello che facciamo, con le sfide che affrontiamo…beh, questo mi rende davvero felice!!!

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