Il tempo passa in fretta, ma te ne rendi conto soltanto quando ti fermi e fai il punto della situazione. È allora che ti volti un attimo, e quasi l’intera stagione è già dietro le spalle. Sì, ti dicono “la stagione è lunga”, “c’è tempo”, bla bla bla…e invece in un lampo ti ritrovi alla vigilia dell’appuntamento più importante. Il Mondiale, quell’evento unico e particolare, è già qua.
Sembra quasi incredibile siano trascorsi già tre mesi dal sole radente la linea dell’orizzonte di Kuusamo…e in effetti di cose ne sono successe in questo tempo.
Il Tour de Ski è stata la consueta folle e caotica corsa da una località all’altra, con l’emozionante (per quanto io non la consideri una vera e propria gara di sci di fondo) rampa finale. Dopo questa escalation di sfaticate, tirare il fiato a casa è stato ancora più utile e apprezzato del solito.
Per poi riprendere con una trasferta in Svezia di una decina di giorni. Ulricehamn, al suo debutto come località ospitante la Coppa del Mondo, ci ha regalato l’entusiasmo e il calore di ben 70.000 spettatori: un’esperienza da brividi! Subito dopo c’è stata la settimana di Falun. Nonostante le competizioni fossero concentrate nel weekend, parlo di settimana perché non abbiamo fatto ritorno in Italia, bensì siamo rimasti in Svezia. Questa scelta, oltre ad ammortare viaggi dispendiosi dal punto di vista energetico, ci ha regalato la possibilità di estendere e rafforzare le nostre relazioni internazionali: a Falun, infatti, quasi tutte le nazioni alloggiano nella stessa struttura ricettiva. Così, oltre ad allenarti con le ragazze tedesche, puoi osservare cosa mangiano le norvegesi, a che ora escono a correre le finlandesi…e soprattutto fare una sfida a bowling con il team degli Stati Uniti!!!
Dopodiché è stata la volta del raduno di preparazione al Mondiale presso il passo Lavazè. E sono estremamente grata per il tempo trascorso lì: oltre ad un’accoglienza premurosa da parte dell’hotel e dell’organizzazione, anche il meteo è stato altrettanto generoso. Al principio ci ha regalato 40 cm di neve fresca e, dopo un inverno come questo, avevo quasi scordato la magia del silenzio denso della neve che scende, il liberatorio senso di perdita della cognizione di tempo e spazio durante una sciata sotto una copiosa nevicata. Ma non basta: dopo la neve è arrivato anche il sole a fare brillare questo magnifico regalo. Anche se potrebbe sembrare, leggendo le mie ultime parole, non ho passato il mio tempo in estatica contemplazione, mi sono anche allenata..! Anzi, è stato proprio necessario riprendere i volumi di allenamento dopo un periodo denso di competizioni. E infine siamo tornati in gara lo scorso weekend con i campionati italiani.
Sono stati mesi intensi e ricchi di esperienze positive. Ma non lo nego, anche difficili. Le mia stagione finora è stata costellata di alti e bassi…onestamente, più bassi che alti. Le prestazioni non sono state quelle che mi ero prefissata, né quelle per cui ho lavorato, le sensazioni, quelle giuste, tardano ad arrivare. Ed ora mi ritrovo alla vigilia dell’appuntamento clou della stagione con poche certezze, qualche consapevolezza sgretolata e meno fiducia di quanta mi sarei augurata di avere a questo punto. Come affrontare il mondiale?!?
Non per questo parto sconfitta, né le mie ambizioni tendono al ribasso. Anzi, proprio perché il Mondiale è un evento unico, voglio rilanciare. Proprio perché il Mondiale è un evento speciale, ci metterò ancora più impegno, grinta e determinazione. Continuerò a lottare, come ho fatto finora. Anzi, di più. E non smetterò di sognare in grande. Perché credo che questo sia il modo migliore per onorare un evento unico qual’è il Mondiale.