Una valigia sempre pronta

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Ad agosto sarò a casa soltanto tre giorni: Norvegia, un po’ di relax in Puglia, Norvegia nuovamente, Moena e infine lago di Ledro. La mia vita è così, sempre in viaggio. Con una valigia sempre pronta. Ed è amore e odio.

Eccomi qui, appena atterrata da un volo proveniente dalla Norvegia, gli occhi stropicciati per la sveglia presto, intenta a disfare la mia valigia. E a prepararne un’altra, questa con infradito e costume per il caldo del mare. Ormai c’ho fatto l’abitudine, ad avere una valigia sempre pronta.

Questa vita di continui viaggi e trasferte è stimolante ed emozionante. Ma non è certo facile. Cominci a tessere una tela con le persone che ami e spesso lasci il lavoro inconcluso, i lembi staccati, i fili ancora da intrecciare, i cui capi è difficile ritrovare al ritorno.
C’è il telefono, ci sono tanti modi per tenersi vicini. Ma ci sono cose che vanno vissute, non raccontate. Si rischia di ritrovarsi sulle sponde opposte di un fiume che si allarga, a gettare delle pietre per costruire un passaggio, ma queste vengono sommerse dalla corrente.
Non puoi pretendere gioia e bellezza nei momenti in cui ci sei. Non puoi chiederlo agli altri e a volte è difficile chiederlo a se stessi.
È una vita tratteggiata, che procede a singhiozzo. Baci spezzati, cose da fare lasciate a metà, discussioni interrotte, parole che restano nell’aria e non trovano il loro posto. C’è chi deve programmare la spesa per non lasciare nulla in frigorifero al momento della partenza. E chi deve trovare la forza di lasciare l’abbraccio del suo bambino che ha le lacrime agli occhi per il distacco.

Non puoi pretendere la felicità in quei momenti. Ma puoi cercarla. Soprattutto apprezzare gli istanti, quelli speciali, ma anche quelli di normalità giornaliera. Quella normalità che è difficile trovare quando vivi con una valigia sempre pronta.

Ma vivere con una valigia sempre pronta significa anche vedere, conoscere, imparare, provare, sfidare, cambiare. Riempirsi gli occhi di orizzonti nuovi, guardare il mondo da altre angolazioni, in particolare quelle degli occhi altrui.
Significa confrontarsi, convivere con la diversità. E rendersi conto che non siamo poi così diversi. Che i problemi che ci sembravano tanto grandi, sono in fondo i problemi di tutti. Significa accorgersi che ognuno ha le proprie manie, che nessuno riesce a sorridere ad ogni risveglio, che ognuna di noi è in dubbio se ci entrerà ancora in quei jeans così stretti. Ognuno ha la propria sfida da affrontare e con il tempo la valigia si riempie di nuove consapevolezze.

Sì, avere una valigia sempre pronta ai piedi del letto richiede dedizione, coraggio e un pizzico di sacrificio. Ma quando si fa scorrere la cerniera, dalla valigia esce un profumo che inebria di colori, ricordi, volti, di tramonti e insegnamenti.

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