E ancora una volta aprile, il nostro mese “sabbatico”, è passato velocissimo e siamo tornati ad allenarci a pieno regime. Si parte, come da consuetudine, con il raduno sulla neve dello Stelvio. Per noi, una bella accoglienza: sole e caldo per tutto il periodo di permanenza al Passo. E questo significa una cosa: la possibilità di abbinare, come un ossimoro, l’abbigliamento estivo agli attrezzi prettamente invernali. Perciò sci ai piedi, mentre addosso shorts e canotta. Abbronzatura stile panda a parte, questo inconsueto abbinamento ha molti lati positivi. Quando il sole cuoce e sei lì a sudare, sentire il fresco della neve sulle gambe è una goduria…per non parlare dei likes sulle foto di instagram che si collezionano con questo abbigliamento!!!
Ma non è proprio tutto rose e fiori. Fondamentalmente è una bella sfaticata allenarsi a 2700m, girando come cricetini su un tracciato di 4 km per più di due ore. Al mattino. Perché al pomeriggio via di corsa, skiroll o palestra. E in più, ogni anno pressoché lo stesso schema.
Anno dopo anno, comunque sia andata la stagione, che tu abbia ottenuto i risultati che speravi o meno, che tu abbia centrato gli obbiettivi o abbia avuto una stagione difficile, che tu abbia azzeccato la forma fisica all’appuntamento o non l’abbia neanche mai sfiorata, insomma, qualsiasi cosa sia successa in quei fatidici quattro mesi invernali, a fine maggio sei di nuovo lì, a girare su quei quattro chilometri di traccia bianca. Come mi ha insegnato un saggio-cazzaro:
Start again
E “start again” perché se vuoi raggiungere i tuoi obiettivi non ci sono scorciatoie, semplicemente duro lavoro, un percorso che lascia minime possibilità di variazione. Perché se vuoi arrivare in alto, devi fare tanti scalini. E anche se qualche volta sbagli, arretri, se qualche volta ti fermi perché le gambe ti bruciano o perché alla tua mente, non scorgendo la cima, manca la motivazione, se vuoi arrivare lassù devi tornare sui tuoi passi e ripartire. Start again. Questa costante ripartenza, nonostante qualsiasi avvenimento, mi fa pensare ad un’altra perla che ho avuto in dono durante la mia primavera milanese:
gli errori sono ammessi…se punti all’eccellenza.
Perciò, sguardo in alto e si riparte! Start again!